L’altro giorno mentre ero seduta qui, tra un colloquio e l’altro, pensavo a quante cose avrei voluto non dover fare. Chiamare quella persona, accordarmi con quell’altra, gestire una situazione difficile (si,ho usato la G word), partecipare a quel gruppo, fare la spesa, ascoltare quel messaggio, affrontare l’imprevedibilitá della vita…Ho avuto per la prima volta -ah ‘sti 40 anni, quante consapevolezze- il desiderio che tutto si fermasse. Proprio io che non sono mai riuscita a stare ferma. Avrei voluto, potendo farlo, cristallizzare tutto in quel preciso presente. Basta, sono stanca, ciao.Poi però, proprio mentre stavo finendo di elaborare questi pensieri, mi sono resa conto di quante persone vivono esattamente così. Riperpetuando all’infinito un eterno “ora”. E di quanta sofferenza, proprio quella che si vorrebbe evitare correndo in circolo lungo un loop temporale che non muta mai, queste persone si fanno carico. La vita è difficile sempre, anche quando non accadono cose davvero gravi. Ma merita di essere vissuta, perché non ne avremo un’altra. Non è prevista una seconda occasione. Non si sfugge mai alla vita, nemmeno quando, nel tentativo assurdo di metterci al riparo, viviamo all’infinito la stessa giornata. La vita è movimento, tanto vale assecondarlo, seguire il flow. Che magari qualche momento buono ci scappa pure. E ci ripaga di tutto.