Dal mito della verginità prematrimoniale al più moderato “Il sesso si deve fare solo quando c’è amore” il punto è sempre stato quello: il sesso è una cosa preziosa che va condivisa con il minor numero di partner possibili e, ancora meglio, all’interno di una relazione stabile e giuridicamente regolata.
I giovani oggi fanno pochissimo sesso e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sembrano aver assorbito questi indiscutibili comandamenti fino all’osso. Di fare sesso senza sentimento non se ne parla proprio. Inutile che io provi a persuaderli. E allora che succede? Ci si convince che la tensione erotica, quel fisiologicissimo desiderio che accompagna l’eccitazione per un altro essere umano, sia amore. Così quando il rapporto viene finalmente consumato, immolato all’altare degli altissimi sentimenti, capita spesso e volentieri che ci si trovi con un pugno di mosche in mano. E ci si renda confusamente conto che quell’amore di cui tutti parlano ma di cui nessuno ci spiega niente forse era solo un grumo di ormoni incastrato nelle pelvi.
“Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’azione cattolica” diceva Zucchero. Come dargli torto?